Teatro

Matteo Taranto: "Il mio teatro dal palcoscenico al parcheggio"

Matteo Taranto: "Il mio teatro dal palcoscenico al parcheggio"

A La Speziala rivincita del teatro parte da un garage.A Steady Rain - Piove dentrosarà anche unesperimento disilent theatre

La chiusura di un teatro per fare posto a un parcheggio, di questi tempi, non è (purtroppo) cosa rara. Ma, a volte, può anche accadere che il teatro oltrepassi i propri tradizionali confini, prendendosi una meritata rivincita.  Così, un parcheggio sotterraneo, in piazza Europa a La Spezia, concretizza la metafora di un’esperienza di teatro “underground” riservata a un massimo di 150 persone. Un progetto innovativo, fortemente voluto dall’amministrazione comunale spezzina. 

A Steady Rain - Piove dentro, interpretato da Matteo Taranto e Davide Paganini, andrà in scena in un non-luogo alternativo al teatro, giovedì 7 settembre alle ore 21:30. Sarà anche un esperimento di silent theatre: agli spettatori verranno consegnate cuffie wi-fi per decidere liberamente la modalità di fruizione di questa innovativa esperienza. 

Ci racconta il progetto l'attore Matteo Taranto, che ha condiviso anche alcune interessanti riflessioni sulla contaminazione tra “atmosfera teatrale” e linguaggio cinematografico. 

Fare teatro in un parcheggio sotterraneo è un’idea interessante, ma soprattutto innovativa. Come è stata sviluppata?
Per quanto mi riguarda, la forza del teatro è che può essere fatto ovunque. Basta anche solo una sedia in cucina. Quella offerta dal parcheggio di piazza Europa, a La Spezia, è un’opportunità che io rincorrevo da quando ho letto il testo la prima volta. Il garage sembrava la location naturale per questa pièce, stava diventando un’ossessione. Ci sono poi alcune suggestioni, che portano ad aggiungere (o togliere) elementi, fornendo al pubblico non solo informazioni, ma anche un’atmosfera appropriata, anche se decisamente soffocante, perché il soffitto è molto basso: è come se il pubblico stesse assistendo a uno spettacolo teatrale all’interno di un set cinematografico, insieme agli attori. Personalmente, avverto sempre di più questa contaminazione tra cinema e teatro.

Come è nato il progetto, da un punto di vista drammaturgico?
Questo testo è stato trovato casualmente dal mio collega Davide Paganini, che divide con me la scena: era abbandonato su un divano, tra i cuscini, a casa di un’amica traduttrice. Lo abbiamo fatto tradurre nuovamente, scoprendo che non era mai stato messo in scena in Italia e ne abbiamo comprato i diritti. L’autore americano, Keith Huff, è uno dei creativi della serie televisiva  House of Cards e il copione può essere considerato una sorta di “prequel teatrale” di un altro telefilm americano di successo (True Detective), la cui prima stagione è stata interpretata da  Matthew McConaughey e Woody Harrelson, due personaggi “borderline”...

E le cuffie wi-fi? A cosa servono?
Il pubblico deciderà: sarà libero di mettere o togliere le cuffie e questa possibilità in un ambiente quale un parcheggio consente agli spettatori un’esperienza acustica di migliore qualità e permette a noi interpreti una recitazione decisamente “cinematografica”, con la possibilità di “giocare” su molte sfumature. Per tutto lo spettacolo, inoltre, il pubblico è circondato da una pioggia costante e rappresenta il “gran giurì” davanti al quale i due poliziotti protagonisti sono sottoposti a interrogatorio, dopo aver perso il loro posto di lavoro.

Sarebbe corretto considerare lo spettacolo un’esperienza di teatro “underground”?
La cultura “underground”, storicamente, ha generato un pensiero alternativo, in antitesi rispetto alla cultura pop. Per quanto mi riguarda, il garage, in questo senso, è un’ottima metafora. Questo è un esperimento, che sta comunque creando curiosità. Mi auguro vada bene e possa diventare una lungo percorso nei garage e in altre location particolari; tanto ormai è sempre più difficile organizzare tournée nei teatri.

Che l'idea piaccia e stuzzichi, è evidente: Luca Barbareschi ha scelto proprio questo spettacolo per inaugurare l’inedita rassegna Eliseo Off, ospitata in un nuovo spazio all’interno dello stabile di via Nazionale, a Roma. Le repliche sono previste, dal 27 ottobre al 13 novembre, dal venerdì al lunedì.